Buongiorno lettori! Come vedete, ultimamente sono un po' assente. Inutile dirvi che la colpa è dello studio e anche di una certa spossatezza che non mi sta permettendo né di stare al computer, né di leggere quanto vorrei. Comunque cercherò di recuperare un po' dei vostri post che mi sono sicuramente persa e di fare un giro per i vari blog a dare un'occhiata ai vostri post per il Blogger Love Project.
Io invece oggi sostituisco il BLP con una recensione, perché altrimenti non riuscirò a completare per tempo l'obiettivo di smaltire tutte le recensioni che ho in arretrato.
Vi parlo di un romanzo New Adult (anche se secondo me è più uno Young Adult), su cui ho maturato un giudizio un po' confuso e contrastante.
Ecco cosa ne penso :)
Titolo
originale: Pushing The Limits
Autore: Katie McGarry
Data
di uscita: 21 gennaio 2014
Editore: De Agostini
Prezzo:
€ 14,90 (copertina rigida); € 6,99 (ebook)
Pagine:
423
Trama: Nessuno sa cosa sia successo a Echo Emerson, la ragazza più popolare
della scuola, la notte in cui le sue braccia si sono ricoperte di
cicatrici. Nemmeno lei ricorda niente, e tutto ciò che vuole è ritornare
alla normalità, ignorando i pettegolezzi e le occhiate sospettose dei
suoi ex-amici. Ma quando Noah Hutchins - il "bad boy" del quartiere -
irrompe nella sua vita con la sua giacca di pelle, i suoi modi da duro e
la sua inspiegabile comprensione, il mondo di Echo cambia.
All'apparenza i due non hanno nulla in comune, e i segreti che
custodiscono rendono complicato il loro rapporto. Eppure, a dispetto di
tutto, non riescono a fare a meno l'uno dell'altra. Dove li porterà
l'attrazione che li consuma e cos'è disposta a rischiare Echo per
l'unico ragazzo che potrebbe insegnarle di nuovo ad amare?
Alla
fine, restava sempre una cicatrice. In persone come me ed Echo,
l'anima aveva più cicatrici che esperienze di vita.
All'inizio,
per circa la prima metà, questo libro mi piaceva parecchio,
apprezzavo i personaggi e anche lo stile dell'autrice.
Ma
ammetto che nella seconda parte, il mio entusiasmo è un po'
scemato.
Innanzitutto
l'ho trovato davvero troppo lungo. Sono 423 pagine. Ed è
un New Adult (anche se più simile ad uno Young Adult
nell'impostazione).
Ora,
sarà che io e i New Adult non abbiamo un gran bel rapporto.
Raramente ne trovo che mi prendano e mi piacciano sul serio (per
adesso soltanto Tutto Ciò Che Sappiamo Dell'Amore, di Colleen
Hoover, e la Trilogia delle Coincidenze, di Jessica Sorensen).
Li
trovo spesso scontati, banali, perfino noiosi. I temi trattati
sono sempre gli stessi, i personaggi hanno gli stessi problemi, gli
stessi caratteri, pensano le stesse cose. E le situazioni, gli
snodi della trama, sono sempre quelli. Lui e lei si incontrano,
provano attrazione l'uno per l'altra, ma a dividerli c'è un oscuro
passato, segreti, o traumi di qualche tipo subiti anni addietro da
uno solo o da entrambi i protagonisti. C'è sempre la solita
dimensione scolastica a fare da sfondo (poco importa che si tratti di
liceo o di college), i soliti amici di lui e le amiche di lei, le
feste, i fraintendimenti e i classici brividi e “accaloramenti”
da innamoramento.
In
Oltre I Limiti non manca nulla di tutto questo.
E, va bene, questi cliché non mancano mai. Sono diventati
estremamente ripetitivi, ma ci dobbiamo convivere. Per esperienza
però so che anche una storia trita e ritrita può coinvolgere e
far emozionare se ha quel qualcosa in più, quell'indefinito
ingrediente magico che rende un romanzo anche banale, emozionante e
appassionante (vedi Anna and the French Kiss).
Per
me il romanzo della McGarry non ha questo quid in più.
E
mi dispiace perché avrebbe potuto averlo, all'inizio sembrava che
lo avesse. E forse, se fosse stato un po' più breve (magari
anche solo di un'ottantina di pagine) lo avrei apprezzato di più,
ma invece la seconda parte del romanzo l'ho trovata un po' lenta,
non proprio noiosa, ma quasi.
Se
all'inizio mi piaceva come la McGarry aveva impostato le basi della
storia d'amore di Noah e Echo, andando avanti nella lettura, non mi
sono più sentita completamente coinvolta da loro.
Mi
è sembrato che accadesse tutto un po' troppo in fretta. All'inizio
quasi non si sopportano, e poi dopo un incontro ravvicinato ad una
festa (dove lei è pure un po' ubriaca), i sentimenti saltano fuori
all'improvviso.
Essendo
il libro così lungo, personalmente mi sarebbe piaciuto che l'autrice
avesse prolungato la “fase dell'amicizia”. Sono una
grandissima sostenitrice di quel tipo di amore che scaturisce da una
vera e profonda amicizia, e nei libri amo vedere due personaggi che
diventano prima amici e poi solo in seguito si innamorano, in maniera
lenta, deliziosamente tormentosa.
Invece
ho avuto l'impressione che in Oltre I Limiti
la maggior parte degli eventi si concentrasse nella prima parte del
romanzo, rendendo poi la seconda un po' estenuante.
Voglio
precisare, comunque, che questo libro
nel complesso mi è piaciuto. Su
Goodreads gli ho dato 4 stelle, perché non essendoci i mezzi voti,
dargliene tre mi sembrava troppo poco.
I
personaggi, almeno i protagonisti (che si alternano come narratori),
sono ben caratterizzati e la lettura scorre senza problemi, per via
dello stile fluido dell'autrice.
E,
se da un lato ho trovato decisamente esagerata tutta la vena di
mistero che si crea attorno al passato di Echo, che le ha
rovinato la vita, dall'altro invece ho apprezzato il modo in cui
l'autrice ha parlato dei difficili rapporti familiari della ragazza,
dell'astio incontrollato che prova nei confronti della matrigna, che
alla fine non ha poi una grande ragion d'essere, e anche della
situazione personale di Noah, del suo attaccamento ai fratelli
minori e della matura risoluzione con cui la storia si
conclude.
In
definitiva, consiglio questo romanzo? Sì, soprattutto a chi ha
voglia di romanticismo adolescenziale condito da molti cliché e solo
da qualche punta di originalità (riferita comunque più alle
situazioni personali dei singoli personaggi che alla storia d'amore).
Ma
mi sento comunque in dovere di avvertirvi di una cosa: sia che
amerete, sia che odierete questo romanzo, sia che vi coinvolgerà,
sia che vi annoierà, sappiate che Oltre I Limiti
contiene un elemento che lo distingue da qualunque altro romanzo.
Un elemento che vi porterà a desiderare di vomitare sulla pagina
mentre la leggerete e di strapparvi i capelli e farvi sanguinare le
unghie a furia di grattare sull'inchiostro perché si cancelli. Una
sola parola: PICCOLETTA.
Noah
chiama Echo “piccoletta”
per circa i tre quarti del romanzo, per un totale di circa un
migliaio di volte. Lo fa quando
scherza, quando è serio, quando fa il cretino e quando fa il
romantico. Anche nei momenti cruciali, vi troverete davanti questo
meraviglioso appellativo. Naturalmente
è un problema della traduzione italiana,
perché nella versione originale il termine usato, molto più
sobriamente, è “baby”.
Potrà non sembrarvi un grosso problema ora, ma vi assicuro che nella
lettura è snervante e insopportabile da far impazzire.
Tipo: «Essere soli fa schifo.»
«Vieni qui, piccoletta.»
Io
vi ho avvertito.
Il
Mio Voto: 3 stelline
e ½
Una storia d'amore tra due ragazzi con passati complicati. Non aggiunge nulla di nuovo allo sconfinato panorama del New Adult, ma si legge con piacere.
E voi, che ne
pensate di questo romanzo? Lo avete letto, vi attira? Vi piacerebbe
se il vostro uomo vi chiamasse piccoletta? Io avrei una crisi
isterica, credo. E voi? Fatemi sapere!
A presto!
Un romanzo che vorrei leggere da un sacco di tempo ♥ Ah ah XD No XD piccoletta proprio no XD Orribile!
RispondiEliminaPiccoletta non si può sentire. Però comunque il romanzo è molto carino, te lo consiglio :)
EliminaHAHAHAHAHAH non sei l'unica ad aver odiato quel piccoletto xD comunque mi dispiace che la seconda parte del libro non ti abbia convinta del tutto! A me è piaciuto molto, soprattutto mi è piaciuta la protagonista, cosa molto rara xD
RispondiEliminaAnche a me alla fine Echo non è dispiaciuta! Il che è strano, perché di solito non sopporto le protagoniste di questo tipo di romanzi!
EliminaPerò piccoletta proprio no ahahah
Ce l'ho in wishlist da troppo tempo!
RispondiEliminaDevo darmi una mossa e andarlo a comprare :D
Mi ispira molto.
Quoto ahhaah
EliminaAlla fine è un bel romanzo, solo un po' scontato, ma ormai quelli originali sono pochi ahah :)
Eliminal'ho letto e mi è piaciuto :)
RispondiEliminaconcordo con te, non è questo gran libro ma ogni tanto ci sta
concordo anche sul mistero intorno a Echo...bah tutto questo gran chiasso ed emarginazione per cosa?
e poi la traduzione...lasciamo perdere -.-
Sì infatti mi è sembrato un po' esagerato tutto il caos intorno al mistero di Echo, alla fine al primo ricordo che le torna era chiaro cosa fosse accaduto..
EliminaPiccoletta è stato davvero il peggio ahah :)
Awww, l'ho letto (ma che dico? L'ho divorato!) e si, anche secondo me è più uno young adult che un new adult. A me il mistero attorno alle vicende dolorose dei due protagonisti non ha particolarmente disturbato, anzi, ha aggiunto alla storia quel fascino in più che mi ha tenuta attaccata alle pagine fino alla fine, leggendo la quale ho pianto come un vitello! Noah è troppo dolce e protettivo nei confronti dei suoi fratellini. E' stato straziante leggere quelle parti del libro dedicate a loro. Ciao! :)
RispondiEliminaNon mi ha disturbato la parte riguardante le vicende dei protagonisti, anzi! In realtà mi è piaciuta, solo che ho trovato un po' esagerato tutto il "mistero" su Echo.. alla fine era abbastanza chiaro cosa le fosse successo..
EliminaE sì, mi è piaciuta molto anche la descrizione del rapporto di Noah con i fratelli :)
Oddio Piccoletta??? ._. no ti prego, odio i nomignoli!!!! ce l'ho in libreria e devo ancora leggerlo, ma so già per certo che odierò questa cosa.... i soprannomi, soprattutto se così irritanti, proprio non li reggo!!!! XD
RispondiEliminaNemmeno a me piaccono molto i nomignoli che si danno le coppiette, anche "baby/piccola" non mi fa proprio impazzire.. però "piccoletta" è davvero pessimo e nella lettura mi ha dato un fastidio assurdo >-<
EliminaMagari a te andrà meglio, quindi leggilo e poi mi dici :)
Io sono sempre indecisa per questo libro u.u Sarà che non è un genere che amo alla follia... e poi dai la traduzione fa pena! Non potevano lasciare "baby"? Al massimo "piccola", che suona già meglio...
RispondiEliminaNo infatti nemmeno io vado molto d'accordo con questo genere, e piccoletta è davvero una cosa che ho detestato, mi veniva da strozzare il tipo ogni volta che questa cosa gli usciva di bocca ahah
EliminaBaby era già un po' meglio, io davvero non capisco alcuni traduttori....
ahahahah Giada, con il siparietto di "piccoletta" mi hai conquistato xD
RispondiEliminaSono onesta, a me questo libro non ha convinta per niente >.< come hai detto tu, la lunghezza è davvero esagerata, e anche lo svolgimento dei fatti è piuttosto banale...quel quid in più non l'ho trovato neanche io.
In più ho avuto come l'impressione che la Garry ci sia messa di impegno per accumulare più tragedie possibili.
Tenterò di darle una seconda possibilità con "Scommessa d'amore" :)
Aahah grazie Claudia, ho davvero odiato quel soprannome!! :')
EliminaIn effetti la storia è abbastanza banale, e se nella prima metà mi piaceva, nella seconda si è persa un po'...
Comunque anche io intendo dare una seconda chance all'autrice con Scommessa d'amore, anche se ho visto che lì la lunghezza è pure maggiore! (:
No, piccoletta no.
RispondiEliminaAhaha infatti Saraa!
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