domenica 29 giugno 2014

Doppia Recensione parte 2: The Best & The Worst#1 - THE BEST

Recensione “Making Faces”, di Amy Harmon

Titolo: Making Faces [ENG]
Data di uscita: 20 ottobre 2013
Editore: Autopubblicato
Prezzo: € 10,36 (copertina flessibile); € 3,11 (ebook)
Pagine: 494
Trama tradotta da me: Ambrose Young era bellissimo. Era alto e muscoloso, con i capelli che gli ricadevano sulle spalle e gli occhi che ti bruciavano dentro. Quel tipo di bellezza che abbelliva le copertine dei romanzi rosa, e Fern Taylor lo sapeva bene. Lei quei libri li leggeva da quando aveva tredici anni. Ma forse proprio perché lui era così bello, Fern non aveva mai creduto di poterlo avere... finché lui non aveva smesso di essere bello. “Making Faces” è la storia di una piccola città dove cinque giovani uomini partono per la guerra, e soltanto uno fa ritorno. È la storia della perdita. Perdita collettiva, perdita individuale, perdita della bellezza, perdita della vita, perdita dell'identità. È il racconto dell'amore di una ragazza per un ragazzo ridotto in pezzi, e dell'amore di un guerriero ferito per una ragazza insignificante. Questa è la storia dell'amicizia che supera il dolore, dell'eroismo che sconfigge le definizioni comuni, e una fiaba moderna della Bella e la Bestia, dove scopriamo che c'è un po' di bellezza e un po' di bestia in ognuno di noi.


Questo è quel genere di libro che si dovrebbe tenere sotto una teca di vetro, sempre a portata di mano, come se fosse una bomboletta di ossigeno oppure un inalatore per l'asma. Un libro da leggere ogni volta che ci si sente tristi, pieni di sfiducia o frustrazione, ma anche quando si è felici, quando ci si sente soddisfatti e pieni di vitalità. Un libro per chi ama, per chi sogna, per chi spera e anche per chi dispera. Quel genere di storia che non ti stancheresti mai di leggere e rileggere e che ti emoziona ogni volta come la prima.

Il libro è inedito in Italia, ma spero davvero che arrivi anche da noi, perché non leggerlo significa perdersi una storia imperdibile. (EDIT: il libro sarà pubblicato in Italia. Per saperne di più, guarda qui)

Tutto inizia nell'America del settembre del 2001, poco prima dell'attacco alle Twin Towers. La storia ruota attorno a tre personaggi: Fern, Ambrose e Bailey.

Fern Taylor è una ragazza al suo ultimo anno di liceo, è anonima e bruttina, o almeno così si vede lei. Questo la porta ad essere timida e insicura. I ragazzi non la considerano e lei sa benissimo che è a causa del suo aspetto fisico. A lei però non importerebbe se solo avesse l'attenzione dell'unico ragazzo che le sia mai piaciuto, anzi il ragazzo di cui è innamorata da anni: Ambrose Young.

Ambrose è il campione della squadra di wrestling della scuola, nonché sogno non così segreto di tutte le ragazze del paese: è bellissimo, intelligente, gentile, popolare e sa anche cantare. Anche lui al suo ultimo anno di liceo, ha già un futuro davanti a sé: ha ottime possibilità di ottenere una borsa di studio per una prestigiosa università in cui potrà continuare la sua carriera di wrestler come professionista. Ma Ambrose è molto più di questo, molto più della facciata che tutti vedono. Dentro di lui si agita un mondo di insoddisfazione, di mancanza di qualcosa, di frustrazione e angoscia per la responsabilità di dover sempre essere all'altezza delle aspettative che tutti hanno su di lui.

Bailey Sheen invece è il cugino di Fern, suo coetaneo, affetto da una grave forma di distrofia muscolare, che lo costringe sulla sedia a rotelle e gli dà poche possibilità di arrivare anche solo ai vent'anni. Bailey e Fern non sono soltanto cugini, sono migliori amici, passano tutto il loro tempo insieme e si confidano come non potrebbero fare con nessun altro.

Nella vita di questi tre ragazzi, però, tutto cambia con la fatidica data dell'11 Settembre. La tragedia che colpisce l'America, vista in diretta televisiva durante una normale mattinata di scuola, li sconvolge e li cambia profondamente.
In particolare, il più colpito dall'accaduto è Ambrose, il quale dopo il diploma decide di arruolarsi nell'esercito e andare a combattere in Iraq. Per non affrontare da solo questa spaventosa nuova realtà, Ambrose convince i suoi quattro migliori amici di sempre ad arruolarsi con lui, e loro, sebbene inizialmente restii, accettano proprio per non abbandonarlo.

La sua mente ritornò al reclutatore dell'esercito che era stato a scuola il mese precedente. Non era riuscito a togliersi quella visita dalla testa. Come l'intera nazione, voleva che qualcuno pagasse per la morte delle 3000 persone dell'11 settembre. Voleva giustizia per i bambini che avevano perso le loro mamme o i loro papà. Ricordava la sensazione di non sapere se la sua stessa mamma stesse bene. Il volo 93 si era schiantato non molto lontano, appena poco più di un'ora di macchina da Hannah Lake, portando la realtà dell'attacco molto vicino a casa. Gli USA erano in Afghanistan, ma alcuni pensavano che l'Iraq fosse la tappa successiva. Qualcuno doveva andare. Qualcuno doveva combattere. Se non lui, allora chi? E se non ci fosse andato nessuno? Sarebbe accaduto di nuovo? Non permise a se stesso di pensarci per la maggior parte del tempo. Ma ora era ansioso e nervoso, il suo stomaco vuoto e la sua mente piena.

Ambrose e i suoi amici restano lontani da casa per circa quattro anni, e proprio poco prima del tanto agognato ritorno, una mina esplode e tutto cambia di nuovo.
A fare ritorno al paese natio è soltanto Ambrose, che non è più quello che era prima. È l'unico sopravvissuto, ma l'esplosione gli ha fatto saltare in aria metà del viso, lo ha reso calvo per sempre e gli ha distrutto un occhio e un orecchio. Quasi irriconoscibile, Ambrose torna a casa con il peso della vergogna per il proprio aspetto, dell'opprimente senso di colpa per la morte degli amici che lui aveva convinto ad arruolarsi, del travolgente dolore per la perdita di quattro fratelli.

Fern intanto è cresciuta e il brutto anatroccolo che era al liceo, si è trasformato in un bel cigno. Ma è ancora lì, quando Ambrose torna, ancora innamorata di lui come lo è sempre stata, a prescindere dal tempo che è passato, a prescindere dalle tragedie che si sono susseguite, e a prescindere anche dal nuovo aspetto di Ambrose. Lei lo trova ancora bello, e lo ha sempre amato per qualità che spesso gli altri non notavano.

Saranno Fern e Bailey ad aiutare Ambrose nell'elaborazione del dolore e del lutto, in un lungo processo di redenzione e in quel tortuoso cammino che è l'accettazione di se stessi, attraverso cui entrambi sono già passati.
Fern insegnerà ad Ambrose a vedere al di là dell'aspetto fisico, gli farà capire cosa sia la vera bellezza e come questa si possa manifestare in forme inaspettate se solo ci si ferma a guardare più in profondità. Gli mostrerà come si possa amare anche quando il cuore, frammentato e lacerato, sembra essere irreparabile.

«Avete mai guardato un dipinto così a lungo che alla fine i colori si confondono e non sapete più distinguere cosa state guardando? Non c'è più forma, aspetto o figura, solo colore, solo vortici di vernice.» disse ancora Fern, e Ambrose lasciò che i suoi occhi si posassero sul viso che una volta aveva riempito la sua memoria in un posto molto lontano, un posto che la maggior parte dei giorni avrebbe preferito dimenticare.
Bailey e Ambrose restarono in silenzio, cercando nuove facce nelle nuvole.
«Penso che sia così anche per le persone. Quando le guardi per davvero, smetti di vedere un naso perfetto o dei denti diritti. Smetti di vedere le cicatrici dell'acne o la fossetta sul mento. Queste cose iniziano a sfocarsi e, all'improvviso, riesci a vederli, i colori, la vita dentro al guscio, e la bellezza assume un significato completamente nuovo.» Fern non smise di guardare il cielo mentre parlava, e Ambrose lasciò che i suoi occhi indugiassero sul suo profilo. Non stava parlando di lui. Stava soltanto riflettendo, meditando sulle ironie della vita. Si stava solo comportando da Fern.

«Sei ancora bello, Ambrose,» disse Fern, il viso voltato verso di lui. Lui restò in silenzio per un momento, ma non si ritrasse, non grugnì, né negò quello che lei aveva detto.
«Credo che questa affermazione sia più un riflesso della tua bellezza che della mia,» disse Ambrose alla fine.

Bailey invece gli infonderà tutta la sua incredibile e travolgente passione per la vita, per ogni sua sfaccettatura, anche la più dolorosa. Gli farà capire l'importanza dei piccoli traguardi di ogni giorno e lo spronerà a non arrendersi, a combattere ancora, a inseguire dei sogni ormai abbandonati da tempo. Lo incoraggerà a sfidare le probabilità e a rialzarsi dopo ogni caduta.

«Fern non pensava di andare abbastanza bene per te allora, e tu non pensi di andare abbastanza bene per lei adesso. E tutti e due avete torto... e siete così stupidi! Stuupiiiiiiiiidiii!» Bailey trascinò fuori la parola con disgusto. «Sono brutto! Non merito l'amore, aaah!» Bailey li scimmiottò con una voce piagnucolosa e acuta, e poi scuoté la testa come se fosse completamente deluso. Si fermò un attimo, preparandosi per una nuova invettiva.
«Ora mi stai dicendo che hai paura di amare Fern perché non sembri più una star del cinema? Stronzate, amico! Sembri ancora una star del cinema... solo una che è passata per una zona di guerra. Le ragazze ne vanno pazze! Continuo a pensare che magari tu e io potremmo fare un viaggio on the road e dire a tutte le ragazze che incontriamo che siamo entrambi veterani. Tu ne hai ottenuto la faccia rovinata e le mie ferite di guerra mi hanno messo su questa sedia a rotelle. Pensi che ci crederebbero? Magari poi potrei rimediare un po' di azione. Il problema è, come farò a toccare un po' di tette se non riesco ad alzare le braccia?»

Ho adorato tutti e tre questi personaggi, così straordinari nella loro ordinarietà, così vivi attraverso le pagine da sembrare reali. Durante la lettura sono riuscita ad immedesimarmi con loro alla perfezione, ho riso e pianto con loro, ho sperato, odiato e amato con ogni cellula di me stessa, insieme a loro. Ho percepito chiaramente l'amore incondizionato di Fern per Ambrose, le sue insicurezze e la sua infelicità iniziale; ho condiviso la frustrazione, il dolore e il senso di colpa di Ambrose, e il suo processo di guarigione; e ho sentito sotto pelle ogni risata, ogni lacrima e tutto il coraggio e la passione pulsante e la vibrante voglia di vivere, frustrati dall'impossibilità di farlo davvero, che fanno di Bailey forse il personaggio che più ho amato e apprezzato, e che mi ha totalmente annientata, mettendo in discussione le mie certezze e ribaltando la mia visione del mondo e della vita e del modo che ognuno di noi ha di viverla.
Personaggi caratterizzati magistralmente, che insegnano qualcosa con ogni parola che pronunciano.

«Rita? Ti piace Rita?»
«Amo Rita. L'ho sempre amata. E lei è sposata con uno stronzo, il che è davvero confortante in un modo molto egoista. Se fosse sposata con un tizio bello, gentile, fantastico, io sarei ancora più miserabile.»
Ambrose si ritrovò a ridere di nuovo. «Sei davvero un tipo, Bailey! La tua logica è impagabile.»
«È quasi divertente. Divertente in senso ironico, intendo. Fern ha sempre detto che Rita ha passato l'intera vita ad essere rincorsa dai ragazzi. E che per questo non ha mai avuto la possibilità di smettere di correre abbastanza a lungo per capire chi era e da quale tipo di ragazzo avrebbe dovuto lasciarsi acchiappare. È quasi ironico che io e Rita siamo amici, considerando che io non sono mai stato in grado di rincorrerla. Forse questo è il lato positivo. Io non potevo rincorrerla, perciò lei non ha mai dovuto correre.»
Dopo un po', Ambrose prese Bailey in braccio un'altra volta, e insieme scesero dalla collina del monumento commemorativo, persi ognuno nei propri pensieri di vita e di morte e di lati positivi.

Amy Harmon, di cui non avevo mai letto nulla, ha una scrittura semplice ma profonda che arriva dritta al cuore, lo cattura e non lo lascia andare.
Sua è questa bellissima favola agrodolce, commovente e toccante, sulle seconde possibilità e sul significato della vera bellezza e del vero eroismo. Una storia di lotta, perdita e conquista, di dolore, redenzione e passione, di vita, di morte, di anime affini che si trovano e si perdono e poi si ritrovano ancora, di amicizia e speranza e amore, di priorità e di piccole cose, piccoli miracoli, piccole vittorie, che sono grandi immensi trionfi.


Vi lascio con la mia citazione preferita di tutto il libro.

«La vera bellezza, quella che non scompare o non viene lavata via, richiede tempo. Richiede pressione. Richiede incredibile resistenza. È il lento gocciolio che crea la stalattite, lo scuotimento della Terra che crea le montagne, il costante martellamento delle onde che frantuma le rocce e leviga i bordi irregolari. E dalla violenza, dal furore, dall'infuriare dei venti, dal ruggito delle acque, qualcosa di migliore emerge, qualcosa che altrimenti non sarebbe mai esistito.
E così noi resistiamo. Abbiamo fede che ci sia uno scopo. Speriamo in cose che non possiamo vedere. Crediamo che ci siano lezioni nella perdita, potere nell'amore, e che dentro di noi sia racchiuso il potenziale per una bellezza così magnifica che i nostri corpi non possono contenerla.»


Il Mio Voto: 5 stelline! 
Una storia d'amore, di perdita e di conquista, di vita e di morte. Meravigliosamente profondo, dolce, malinconico, con personaggi indimenticabili e veri. 


Avete letto questo libro? Cosa ne pensate?

Doppia Recensione parte 1: The Best & The Worst#1 - THE WORST

Buongiorno a tutti!
Per inaugurare il mio neonato blog, ho deciso di proporvi oggi due recensioni, una di un libro che ho adorato e una di un libro che ho detestato, con la personale creazione di una mia rubrica, appunto The Best & The Worst (Il Meglio & Il Peggio).
Mi espongo sin da subito con due recensioni per così dire “estreme”, proprio per mettermi alla prova sia con un giudizio molto positivo sia con uno molto negativo.
Naturalmente le mie sono opinioni assolutamente personali, perciò prendetele solo come tali e non sentitevi offesi se invece voi la pensate diversamente.
Ah, e ovviamente le mie recensioni saranno assolutamente sempre SPOILER FREE (se dovessi fare spoiler, li segnalerò prima).

Recensione “Irraggiungibile”, di Abbi Glines

Titolo: Irraggiungibile (Too Far #1; Rosemary Beach #1)
Titolo originale: Fallen too far
Data di uscita: 1 aprile 2014
Editore: Mondadori (Chrysalide)
Prezzo: € 14,90 (copertina flessibile); € 4,99 (ebook)
Pagine: 224
Trama: Rush Finlay ha ventiquattro anni, è sexy e arrogante, e nessuno riesce a dirgli di no. Blaire Wynn ha solo diciannove anni, è splendida, innocente e off limits: è figlia del nuovo patrigno di Rush. Quando Blaire, alla morte della madre, lascia la sua fattoria in Alabama e si trasferisce in Florida dal padre che non vede ormai da anni, trova ad attenderla solo Rush, il fratellastro fascinoso e inaffidabile, con cui dovrà trascorrere l'estate. Blaire non è preparata a quel mondo pieno di lusso e tentazioni, e soprattutto a quella potente attrazione, impossibile da contenere, che la trascina verso Rush... Perché la felicità sembra sempre così irraggiungibile?



Ebbene sì, iniziamo dal Worst, il Peggio.
Non è mai piacevole non apprezzare un libro, specialmente se se n'è sentito parlare davvero molto bene. Purtroppo questo per me è stato il caso di “Irraggiungibile”, primo romanzo della serie New Adult “Too Far” e della più estesa serie “Rosemary Beach”, di Abbi Glines, da noi edito Mondadori.
Premetto che della Glines non avevo mai letto nulla, quindi non avevo nessun tipo di pregiudizio o aspettativa.
Dopo aver letto la trama del romanzo, l'unica cosa che mi aspettavo era una storia magari già raccontata e un po' banale, ma comunque romantica e gradevole.
Beh, mi sbagliavo.

“Irraggiungibile” racconta la storia di Blaire, bellissima diciannovenne con una vita piuttosto complicata, e di Rush, ventiquattro anni, addominali scolpiti e sguardo d'argento, figlio della nuova moglie del padre di Blaire, e quindi suo nuovo fratellastro.
I due ragazzi si ritrovano a condividere lo stesso tetto, e il tetto in questione è quello della grandiosa casa sulla spiaggia di Rush (ricchissimo figlio di una rockstar), a Rosemary Beach, Florida.
Blaire infatti si trova costretta a chiedere ospitalità al nuovo fratellastro, in quanto, in seguito alla morte della madre, è rimasta senza soldi e senza casa. E Rush, da cordialissimo padrone di casa qual è, la accoglie nella sua reggia (dove ha almeno tre o quattro enormi stanze libere), concedendole di stare nella minuscola stanzetta della domestica, all'interno della dispensa nel sottoscala. E che gran galantuomo.
Capita però che dopo circa due giorni dal loro primo incontro, e dopo essersi rivolti sì e no uno o due buongiorno e buonasera, come stai, bene grazie, i due si ritrovino ad essere profondamente e irresistibilmente attratti l'uno dall'altra. E c'è da dire che la cosa comincia nel momento in cui la dolce-pura-casta-innocente Blaire (perché, dovete sapere che Blaire è assolutamente inviolata, cosa che lei stessa, da voce narrante, ci tiene a ripetere almeno un centinaio di volte) torna a casa dal lavoro che ha trovato il giorno dopo essersi trasferita (bah..), e trova Rush impegnato in un amplesso con una sconosciuta, nel bel mezzo della sua veranda. E Blaire rimane talmente affascinata che.. resta incantata a guardarli, chiedendosi quali incredibili sensazioni la ragazza debba provare.
Il giorno dopo poi Rush va da lei e le dice di essere al corrente del fatto che lei lo stesse osservando nel momento clou, e che la cosa lo stia “letteralmente facendo impazzire” (cit.), perché a quanto pare non c'è niente di più sexy che sapere di essere osservati da una ragazza mentre si fa sesso con un'altra. Strane cose quelle che accendono i bollori dei ragazzi americani.

Da questo momento in poi, la storia va avanti con un alternarsi di crescente e insopprimibile tensione sessuale tra i due protagonisti, tentativi (vani) di reprimere gli impulsi, liti per qualche motivo a caso, sesso selvaggio per fare pace. E poi si ricomincia, allo stesso modo.

Il tutto condito da una sana dose di quella che l'autrice sembra intendere come “suspense”, ovvero la tecnica (da me personalmente mai troppo apprezzata) di seminare degli indizi durante tutto il corso del libro su un qualche segreto che poi si viene a scoprire solo sulla fine. In “Irraggiungibile” il grande e oscuro segreto riguarda Rush e sua sorella Nan, segreto di cui Blaire viene a conoscenza solo qualche capitolo prima della fine. Ma francamente, data tutta l'attesa, io mi aspettavo qualcosa di un po' più clamoroso e scandaloso, e la reazione della protagonista mi è sembrata davvero troppo esagerata. Lei era tutta un “Il mio cuore non sarà più in grado di amare” (cit.), e io ero tutta un “Certo, allora perché cavolo esistono pure due seguiti di questo libro?!”.

Ma comunque, le cose che a me proprio non sono andate giù sono sostanzialmente due:

1) Questa NON è una storia d'amore, anche se ci viene presentata come tale. Questa è una storia di sesso. Tutto - sottolineo TUTTO - ruota intorno al sesso. Lo stesso protagonista, ad un certo punto, dice: "Blaire, io non sono un tipo romantico. Per me conta solo il sesso" (cit.). Più chiaro di così?
Scene di sesso nei libri vanno bene e sono piacevoli se sono ben scritte e hanno una ragion d'essere all'interno della storia. Ma questo non è il caso di "Irraggiungibile", dove i due protagonisti si incontrano una sera, nelle successive quarantotto ore si scambiano circa cinque o sei parole in croce, e il terzo giorno si desiderano ardentemente. Non c'è una storia d'amore, perché non c'è nemmeno il tempo sufficiente a due persone per innamorarsi. Tutto ciò che unisce Blaire e Rush, i due protagonisti, è il potente e insopprimibile desiderio sessuale.

Ma le stesse scene di sesso poi sono gratuitamente volgari e rasentano il ridicolo.

Per citare a caso: 
 
- Voglio sentire che lo dici, Blaire - insistette lui in un sussurro strozzato.
-Ti prego, leccami ancora - riuscii a pronunciare.
- Ca**o, sì! - imprecò Rush.
 
O ancora, un'altra chicca:
 
Era come impazzito. [...] Mi appoggiai all'indietro sui gomiti e rimasi a guardarlo mentre mi riempiva le cosce di baci e poi affondava di nuovo nel punto in cui mi avrebbe fatto ansimare e chiedere di più.
- Mio. È tutto mio - disse quando si ritrasse per guardarmi con lo sguardo di un indemoniato. [...] - Blaire, tutto questo è mio. Dimmi che è tutto mio. -
Feci sì con la testa e lui affondò in me un altro dito. Gemetti.
- Dimmi che è tutto mio! - ripeté.
- È tutto tuo, Rush. È tutto tuo. Però ti prego, adesso scopami.-
 
Per non parlare della ciliegina sulla torta: 
 
- Stasera niente preservativo. Lo tirerò fuori prima. -

Questa per me non è una storia d'amore. Punto.

2) I personaggi sono uno peggio dell'altro, sul serio. La caratterizzazione è pessima.
Nell'universo di "Irraggiungibile", le donne sono tutte o delle stro**e viziate, gelose e sociopatiche con seri problemi relazionali, o delle maniache assetate di sesso e soldi, senza un minimo di dignità o rispetto per se stesse, che implorano i ricconi soci del prestigioso country club della zona di farsele dietro un cespuglio (non scherzo).
Gli uomini invece sono dei bast***i, ossessionati dal sesso (strano, vero?), che trattano le donne come oggetti sessuali usa e getta. E tutti, ma proprio tutti tutti, non fanno altro che sbavare dietro a Blaire (che a quanto pare è una dea in terra, anche se lei NON SE NE RENDE CONTO), dicendole continuamente quale corpo da favola abbia.
No aspettate, però poi c'è Rush, il "grande amore" di Blaire, lui è diverso, sisi. Lui da lei non vuole solo sesso, cosa che ci tiene a sottolineare più volte con frasi romantiche, appassionate e struggenti come: "Sei bella, Blaire. Dentro e fuori" (cit.). Wow, complimenti per l'originalità e per lo sforzo.

E sempre, nelle scene di intimità, di lite, di dramma, insomma praticamente in ogni singola scena, tutto ciò che riusciamo ad ottenere a livello di caratterizzazione dei personaggi principali è il loro pressante bisogno di dirsi reciprocamente quali corpi magnifici abbiano e quanto siano entrambi tremendamente sexy e irresistibili.
E non si dicono molto altro, ve lo assicuro.

Vabbè, insomma, avrete capito che a me questo romanzo proprio non è piaciuto, anzi diciamo pure che ho seriamente rischiato una crisi isterica in alcuni punti.
Ma so che molti lo hanno adorato, e così anche il seguito, “Irresistibile”... e quindi, cosa dirvi?
De gustibus non disputandum est.
Solo che questo proprio non è il mio genere. Sorry. 

 Il Mio Voto: 1 stellina e ½
 
Misogino, stupido e volgare. Girate al largo!


Cosa ne pensate voi, lettori?

mercoledì 25 giugno 2014

Si parte!

Ciao a tutti, a chiunque passerà di qui prossimamente!

Mi chiamo Giada, ho 19 anni e amo i libri e tutto ciò che li riguarda. Questo blog nasce oggi, 25 giugno 2014, unicamente per questa ragione, per quella che è una grande passione che vuole essere condivisa.

In questo blog parlerò quasi esclusivamente di libri, salvo che non decida anche di condividere qualche post di natura differente, riguardante per esempio film o serie TV che seguo e su cui ho qualcosa da dire. :)

Mi devo davvero scusare per la grafica, è molto elementare, per non dire pessima, ma purtroppo sono piuttosto inesperta in questo campo... Spero di poterla migliorare con il tempo, ma comunque penso che la cosa importante siano gli argomenti che verranno discussi qui e l'impegno che ci metterò. Da parte mia vi assicuro presenza e costanza e tanta tanta passione!

Spero di avervi incuriosito e invogliato a seguirmi, e io... non vedo l'ora di iniziare!!!