Good Morning America
readers!
Oggi sono a casa, e la mia mente
vaga un po' qui e un po' lì, mi frullano in testa tante idee
confuse, su qualche nuova rubrica, su qualche nuovo acquisto, sulle
mie recenti letture..
Uff, è proprio quel tipo di giornata dove è
meglio mettere nero su bianco i pensieri, perché ne venga fuori
qualcosa di sensato. Capitano anche a voi giornate così?
E quindi, dovendo scrivere qualcosa, mi
ritrovo a scrivere questa recensione. Un libro che moltissimi hanno
amato, alcuni hanno odiato, e ad altri non ha convinto.
Ecco, io appartengo a questa terza
categoria.
Titolo:
Le Coincidenze dell'Amore (Hopeless #1)
Titolo
originale: Hopeless
Autore:
Colleen Hoover
Data
di uscita: 31 ottobre
2013
Editore:
Leggereditore
Prezzo:
€ 5,90 (copertina
flessibile); € 3,99 (ebook)
Pagine:
376
Trama: Meglio
una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle
bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha
baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna
emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è
subito affascinata e spaventata insieme. C'è qualcosa in lui che fa
riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima,
il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia
determinata a starne lontana, il modo in cui Holder riesce a toccare
corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa
crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più
intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato
cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando
coraggiosamente la verità, senza rinunciare all'amore e alla fiducia
che provano l'uno per l'altra, Holder e Sky possono sperare di curare
le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto.
Non
so neanche da dove cominciare per parlare di questo libro. Davvero.
Parto
allora col dire che mi ha deluso.
Il
problema di leggere in ritardo libri così famosi e osannati è che
le aspettative a riguardo crescono a dismisura, e non c'è niente da
fare.
In
più, io Colleen Hoover già la conoscevo grazie a Tutto ciò che
sappiamo dell'amore, che per me è stato uno dei libri più belli
letti quest'anno.
Inutile
dire che da Le coincidenze dell'amore mi aspettavo molto.
Alla
fine il libro non mi è dispiaciuto, però rispetto a ciò che mi
aspettavo e rispetto a Tutto ciò che sappiamo dell'amore,
purtroppo, questo romanzo l'ho trovato inferiore.
La
trama del libro riportata sopra non rivela (stranamente) quasi nulla
della storia e del suo sviluppo.
Il
romanzo parte con il più classico inizio dei romanzi d'amore YA/NA:
l'incontro fortuito tra i due protagonisti, la curiosità che
nasce tra loro al primo sguardo. E poi l'inizio della frequentazione,
il battito cardiaco accelerato, le prime gelosie, i primi equivoci e
fraintendimenti, l'aspettativa crescente del primo bacio che tarda ad
arrivare, il formicolio in tutto il corpo e le farfalle nello
stomaco. E a fare da sfondo la solita dimensione scolastica del
liceo.
Detta
così, sembra una semplice storia d'amore tra un ragazzo e una
ragazza.
Invece
questo libro di semplice non ha proprio nulla.
Man
mano che la storia procede e le pagine scorrono, qualcosa comincia a
cambiare. Qualcosa nell'atmosfera stessa del romanzo. Il tono, da
adolescenziale e spensierato, inizia a diventare più cupo, carico e
severo, drammatico. Sorgono sospetti, riaffiorano ricordi e si
svelano segreti. I sogni tacciono e parlano gli incubi.
Ma
ogni volta che pensi che non possa succedere nulla di più, niente di
peggio, e che ormai ci si avvii alla “risoluzione” di ogni
questione, ecco che vieni subito contraddetto, perché un'altra
tragedia o un altro devastante segreto ti aspettano dietro l'angolo.
Prendi
per mano Sky, la protagonista e voce narrante, e la
accompagni a scoprire come la sua vita, apparentemente normale, sia
in realtà costellata di drammi e traumi degni di una vera e propria
tragedia greca.
«Qualunque
cosa sia, non voglio analizzarla. E non voglio che lo faccia nemmeno
tu, okay? Ringraziamo semplicemente che alla fine ti ho trovata.»
Rido per quest’ultima frase. «Lo dici come se mi avessi cercato.»
Lui aggrotta la fronte e mi prende il viso fra le mani. «Ti ho
cercata per tutta la vita.»
L'altra
mano di Sky invece la tiene Holder, il protagonista
maschile, che diventa il suo sostegno, l'unica certezza, la
roccia in mezzo all'uragano che arriva per travolgerla. Ma di segreti
ne ha molti anche lui, dolori nascosti nel passato.
Sul
suo braccio, un piccolo tatuaggio: Hopeless. Senza speranza.
Sky
si chiede perché Holder si definisca senza speranza, e ce lo
chiediamo anche noi. La risposta arriva, sussurrata, tra i brividi e
le lacrime. E i ricordi.
E
attraverso questi ricordi si snoda il filo di una storia sepolta, che
urla per tornare in superficie, una storia che intreccia le radici di
Sky e Holder.
Una
storia dura, aspra. Di dolore, di perdita, di orrore.
Holder
e Sky sono personaggi particolari, per alcuni versi insoliti, che si
ritrovano a condividere una storia d'amore intensissima, densa di
quasi ogni tipo di emozione umana.
La
Hoover è brava a parlare d'amore. Lo fa bene, sceglie le parole
giuste.
Io,
mentre leggevo e pensavo a loro, ricordavo una canzone della Pausini.
Tra
le cose che vivi, io per sempre vivrò
– diceva.
Sembra
una frase scritta apposta per questi due personaggi.
Eppure
questa storia d'amore infiocchettata alla perfezione non mi ha
coinvolto come avrei sperato. Amore folle in troppo poco tempo.
Amore troppo folle. Troppo romantico, troppo sdolcinato, troppo tutto. Almeno per me.
Speravo
di ritrovare l'emozione provata per la storia tra Will e Lake,
protagonisti di Tutto ciò che sappiamo dell'amore, e invece
proprio non è successo.
Qualsiasi
cosa lui senta, la sento anch’io. Qualsiasi cosa io senta, la sente
anche lui. È ciò che accade quando due persone diventano una sola:
non si condivide solo l’amore. Si condivide il dolore, la
tristezza, l’afflizione e la sofferenza.
Sebbene
delineati e caratterizzati con studiata maestria, Holder e Sky non mi
sono piaciuti completamente. Nella loro particolarità, nelle
loro stranezze, possono far sorridere, certo, e magari anche
incuriosire, ma non mi sono rimasti nel cuore.
Sky
ha dalla sua un'ironia pungente, una certa dose di sfacciataggine
e di irriverenza. È simpatica, ogni tanto. Una buona voce narrante,
tutto sommato. Ma non mi ha convinta, la sua vicenda tristissima non
mi ha commossa. Per certi versi, l'ho trovata una protagonista un
po' insipida.
Holder,
invece, da un lato è meglio, e dall'altro è peggio.
È
meglio perché è un personaggio più forte, più interessante
rispetto a Sky. Anche se non è la voce narrante, mi sono sentita
più vicina ai suoi sentimenti e alla sua vicenda, che non a quella
di lei.
È
peggio perché l'ho trovato un personaggio completamente fuori dal
mondo. Del tutto irrealistico, come l'intera vicenda, del resto.
Condivide
alcune caratteristiche con i soliti protagonisti dei romanzi New
Adult: bello, impulsivo, un asso nel fare a botte. Lui, però, è più
tormentato, e allo stesso tempo, assai più saggio.
Ed
è proprio questo il problema. Sky e Holder sono ancora
adolescenti, la vita getta loro addosso una valanga di
mostruosità e sofferenze, e loro reagiscono e pensano in
maniera quasi... diplomatica.
Razionale. Ragionevole.
Ma, per me è inconcepibile essere razionali e ragionevoli di
fronte a quello che capita loro, a maggior ragione perché sono
entrambi così giovani.
Le
reazioni che hanno ad alcune rivelazioni non sono credibili.
Soprattutto quelle di Holder. C'è un momento, verso la fine, in cui
lui scopre un'orribile verità, e la scopre proprio per bocca di chi
è il responsabile di questa atrocità, e quello che fa è iniziare a
piangere, così all'improvviso, comincia a singhiozzare in silenzio.
E
io, mentre leggevo, pensavo che non era possibile.
La
tristezza non arriva mai per prima. Anche nelle cinque fasi di
elaborazione del lutto (che poi valgono per ogni genere di trauma),
la depressione è la quarta fase, la penultima prima
dell'accettazione. Prima vengono la negazione, la rabbia e la
contrattazione.
Ma,
all'inizio, non piangi. O se lo fai, sono lacrime di frustrazione e
rabbia, perché sei impotente e non riesci ad accettare che una cosa
terribile sia già accaduta e tu ormai non puoi farci più niente. Il
pianto singhiozzante invece, secondo me, arriva solo più tardi,
quando ormai ci hai ragionato e ti sei arreso.
Holder
e Sky piangevano, quando avrebbero dovuto arrabbiarsi, infuriarsi,
sfogarsi, urlare a squarciagola o spaccare tutto. Quando
avrebbero dovuto avere un impulso omicida, quando avrebbero dovuto
sentire nelle ossa la necessità di far provare lo stesso incredibile
dolore a chi lo aveva inflitto a loro.
Sono
troppo maturi, per dei diciassettenni. E dopo un pianto
liberatorio e un abbraccio, tutto ritorna quasi alla normalità,
così, semplicemente.
Nell'arco
di pochi giorni hanno visto la propria vita presa e ribaltata
completamente, hanno attraversato ogni girone infernale, e poi tutto
si risolve nel giro di cinque minuti.
D'accordo
avere forza d'animo, ma da alcuni traumi ci vogliono anni per
riprendersi. A volte nemmeno ci si riesce completamente.
E
invece sembra che a Holder e Sky basti stare insieme.
E
chissà, forse è proprio questo il senso del libro: che l'amore
cura ogni ferita.
Non
lo so, ma se è così io non condivido. Sarò cinica, ma non
penso che l'amore curi ogni ferita, risani ogni esistenza. Mi sembra
un'idea troppo ottimistica e semplicistica.
Ed
ecco il paradosso: da un libro che getta i propri protagonisti
nelle profondità più tenebrose della perversione umana, scaturisce
alla fine una visione positiva della vita e dell'amore.
Perciò,
comunque, un plauso alla Hoover, che in questo
romanzo parla di tante cose brutte e
di tante cose belle.
Perché, in fondo – e su questo sono d'accordo – la vita è un
grosso miscuglio ingarbugliato di amore e odio, di luce e buio, di
sole e tenebre.
Dopo
ogni lacrima, un sorriso, sembra voler dire questa
storia.
Lacrime
non ne ho versate, ma alla fine, nonostante
tutto, ho sorriso anch'io.
Il
mio voto: 3 stelline e ½
Una storia amara e tragica, dimenticata e poi riportata in superficie. Esagerata, secondo me, a tratti inverosimile, e non degnamente conclusa. Ma sicuramente ben scritta.
Ora ditemi di voi, avete letto questo libro? A quale delle tre categorie citate sopra appartenete? Lo avete amato, odiato o non vi ha convinto?