Buongiorno a tutti, carissimi
lettori e buon lunedì! Anche questo mese sta volgendo al termine, ma
ci pensate? Che tristezza...
Comunque, oggi vi parlo di un
romanzo scritto da due giovani autori italiani. Si intitola Rebirth
ed è un thriller fantapolitico. Ho avuto il piacere di
intervistare Antonio e Fabrizio, gli autori, e quindi ecco che vi
riporto le loro risposte e anche alcune informazioni sul romanzo.
Autori:
Antonio Pantaleoni e Fabrizio Rigante
Pagine:
352
Trama: Armi.
Qualcuno di voi ha mai sentito questa parola? Guerra.
Qualcuno sa dirmi il significato di questo termine? Dopo
la Terza Apocalisse Michael Goodman e Ramon Farmer si preparano in
vista delle imminenti elezioni: da sempre le loro famiglie si sono
spartite il potere alla pari. Ma questa volta Goodman ha un asso
nascosto nella manica. Si chiama "The Last War" ed è un
reality. Un reality dove per la prima volta l'intera umanità potrà
conoscere il misterioso significato della guerra, quella che
distrugge e che genera violenza. Nessun calcolo può essere
sbagliato. Ma una minaccia oscura è pronta a rinascere. Nessuno
dei vostri risvegli è mai stato così tremendo.
Il
romanzo può essere scaricato gratuitamente QUI.
Trovate invece la pagina Facebook dedicata al libro QUI.
INTERVISTA AGLI AUTORI
Benvenuti
nel mio angolo virtuale, Antonio e Fabrizio!
Vi
va di dirci qualcosa su di voi? Qualche curiosità, qualche
particolarità che vi contraddistingue come autori e come persone,
insomma quello che volete!
Antonio,
prima di incominciare a lavorare su Rebirth, aveva scritto soltanto
sceneggiature, orientandosi soprattutto su generi americani come
l’horror, il thriller o la fantascienza. Di recente ha provato, con
Mela Rossa, un genere più sentimentale, adatto anche a un pubblico
che forse, di fronte a certi generi o a certe tematiche, nutre ancora
molti pregiudizi. La stessa cosa vale per Fabrizio, che però si è
cimentato nella narrativa. I suoi primi romanzi trattano temi
adolescenziali e sono molto banali nei contenuti e nello stile. Poi,
maturando l’esperienza come scrittore e soprattutto come lettore,
queste tematiche sono state del tutto abbandonate, e anche in questo
caso c’è stato un avvicinamento ai generi americani come l’horror,
la fantascienza e la fantasy.
Parliamo
del vostro romanzo. Vi siete ispirati a qualcosa in particolare per
scriverlo? Altri romanzi, oppure film, o autori?
L’idea
di partenza di Rebirth è un reality sulla guerra. Inizialmente
doveva essere un romanzo distopico con molti più elementi
fantascientifici, che poi abbiamo deciso di rimuovere. Ne è nato un
thriller, più che un romanzo di fantascienza, ed è proprio questo
il bello della scrittura creativa, ovvero la facoltà dello scrittore
di lasciarsi trascinare dalla creatività e dalla fantasia, che in
questo caso l’ha fatta davvero da padrone. Di recente solo Hunger
Games ha trattato il tema del reality. Rebirth non ha niente a che
fare con Hunger Games, per quanto possano esserci delle somiglianze.
E non ha niente a che fare nemmeno con 1984 di George Orwell.
Senz’altro ci si potrà leggere qualcosa che richiama Orwell ma le
finalità sono molto diverse. A noi interessava scrivere un romanzo
pieno di suspense più che un’opera satirica. Se così fosse stato
avremmo scritto un romanzo ben diverso. Non a caso la componente
politica è quasi nulla.
La
vicenda editoriale di Rebirth. Lo avete presentato a qualche
casa editrice? O avete mai considerato il self-publishing?
Le
difficoltà a farsi pubblicare da un editore qualsiasi, grande o
piccolo, sono sempre le stesse e sono difficoltà oggettive. I grandi
editori ricevono una valanga di manoscritti ogni giorno, la maggior
parte dei quali non viene presa nemmeno in considerazione. Usano i
filtri delle agenzie letterarie proprio perché sanno di essere
bombardati da proposte di pubblicazione. La qualità letteraria – e
la vendibilità – spesso non è accettabile, ed è per questo che
usano altri canali. Perciò abbiamo escluso l’ipotesi di contattare
un grande editore.
La
piccola e media editoria, invece, è un altro discorso. Non potendo
garantire e garantirsi la copertura totale dei costi di stampa, di
distribuzione etc., i piccoli e medi editori sono diventati dei
tipografi, visto che chiedono spesso il contributo agli autori. È
una cosa sbagliata per principio, se per definizione l’editore è
un imprenditore. Se non investe mai, se non rischia, non ha più
senso il suo ruolo stesso.
Gli
autori che cascano in queste trappole, quindi, si ritrovano con un
discreto numero di copie da vendere per conto proprio, magari
organizzando presentazioni, ma non è nemmeno detto che si vadano a
coprire tutte le spese.
Per
questo il self-publishing è l’unica pista percorribile. Anche se
non si può contare sul lavoro redazionale, è vero che i costi sono
molto più bassi rispetto a una pubblicazione con un editore a
pagamento. Sta poi all’autore farsi pubblicità per cercare di
farsi conoscere. Pensare di guadagnare attraverso la scrittura, da
anonimo, è quasi una follia.
A
chi consigliereste la lettura del vostro libro?
Rebirth
è adatto a lettori di ogni fascia d’età. È adatto a quei lettori
che vogliono lasciarsi trascinare da una lettura avvincente e dai
colpi di scena – e qui ce ne sono davvero tanti. Non c’è un
protagonista e non ci sono i buoni e i cattivi ma ci sono solo lo
spirito combattivo e l’istinto innato di sopravvivenza in un mondo
che non è mai ciò che sembra. Questo è stato l’aspetto più
divertente della progettazione e della stesura: il fatto di dover
condurre i personaggi verso la verità, accompagnarli verso un incubo
senza uscita.
Per
finire, una mia curiosità di blogger e di lettrice: oltre ad essere
autori, siete anche avidi lettori? Se sì, parlateci dei generi che
prediligete e dei libri che preferite!
Siamo
entrambi due lettori onnivori. Ci piace spaziare dai grandi classici
della letteratura alla fantascienza, dai libri per ragazzi alla
saggistica. La lettura variegata è molto importante non soltanto per
formarsi un gusto personale ma anche per scoprire la differenza tra
il passato e il presente. Bisognerebbe leggere un po’ di tutto,
senza lasciarsi frenare dai pregiudizi di genere. Si può benissimo
passare da Musil a Stephen King senza problemi e apprezzare l’autore
in base al contesto storico e culturale, oltre che in base al
contenuto. Forse Rebirth non sarebbe mai nato se non avessimo letto
La svastica sul sole di Philip Dick e Fahreneit 451 di Ray Bradbury,
due pietre miliari del genere fantascientifico. Per quanto Rebirth
non vada considerato un romanzo di fantascienza a tutti gli effetti,
la distopia è un elemento rilevante ed è legato senz’altro a
questi due grandi romanzi.
Crediamo
che nutrirsi di un certo tipo di letture, anche se variegate,
influenzi nettamente il modo di scrivere, così come influenza i
contenuti. In questi ultimi anni abbiamo trascurato molto gli autori
italiani perché ci siamo abituati a leggere gli americani, proprio
come guardiamo con interesse maggiore i film americani rispetto a
quelli italiani. Si tratta di gusto ma si tratta anche di ambizione.
La critica italiana ha spesso bollato la narrativa di genere come
narrativa di serie B, come paraletteratura. Non sempre è così, e se
pensiamo ad autori come Poe, Lovecraft, Asimov, o gli stessi Bradbury
e Orwell, è molto difficile pensare che non meritino di essere
studiati o citati nei libri di letteratura. Per questo ci orientiamo
sulla narrativa di genere: ci sono molte più possibilità creative,
a differenza delle tematiche tipicamente italiane (a meno che non si
voglia scrivere un romanzo d’autore), e siccome a noi interessa
coniugare la qualità stilistica con l’originalità della trama,
abbiamo imparato a scrivere leggendo i classici ma abbiamo imparato a
narrare e a stupire leggendo soprattutto i grandi autori moderni e di
genere.
Bene, voi cosa ne pensate, cari lettori?? A me questo romanzo sembra davvero molto interssante e ho promesso agli autori che, non appena riuscirò a smaltire un po' di letture (e recensioni) in arretrato, mi dedicherò alla sua lettura!
Sono la primaaa!!
RispondiEliminaun reality sulla guerra geniale...... =) di questi tempi poi mi sembra molto pertinente!!! penso di leggerlo sicuramente ... mi ispira molto !!!!
ti ho raggato in questo post
http://bon-book.blogspot.it/2014/08/the-ice-cream-book-tag.html
spero ti faccia piacere!
Oh, che bello, vengo subito a vedere!! :D
EliminaCiao Giada, sembra davvero molto interessante.. la trama mi ispira :)
RispondiEliminaSì, è proprio vero, Elisabetta!! :)
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