venerdì 4 luglio 2014

Recensione "La Corsa delle Onde", di Maggie Stiefvater

Ciao a tutti, amici lettori! Come va?
Oggi proverò a parlarvi del libro “La Corsa delle Onde”, di Maggie Stiefvater, libro che ho letto qualche settimana fa, ma su cui voglio assolutamente darvi il mio parere.
Dico “proverò”, perché non sarà semplice cercare di trasmettere a voi con una recensione quello che questo romanzo ha trasmesso a me.
Io mi impegnerò. Spero di riuscirci al meglio, ma vi avverto che sarà una recensione lunga e piena di citazioni. Spero che troverete comunque il tempo e la voglia di leggerla.

Titolo: La Corsa delle Onde
Titolo originale: The Scorpio Races
Autore: Maggie Stiefvater
Data di uscita: 19 settembre 2012
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 16,50 (copertina rigida); € 9,99 (ebook)
Pagine: 450
Trama: Succede ogni autunno, sull'isola di Thisby. Dalle gelide acque dell'oceano si spingono a riva i cavalli d'acqua, creature affascinanti e crudeli che gli abitanti catturano per montarli nella Corsa dello Scorpione. Il vincitore guadagnerà fama e denaro, i meno fortunati incontreranno la morte. Ma qualcosa cambia quando alla gara si iscrive Kate Connolly, capelli rossi e tempra di ferro. Kate è determinata a correre con la sua cavalla Dove, sfidando usanze secolari che vogliono solo concorrenti maschi e nessun cavallo ordinario. Certo, non ha molte possibilità contro Sean Kendrick, diciannove anni, il favorito, esperto domatore di cavalli. Nessuno dei due è preparato a ciò che sta per succedere, perché quest'anno la Corsa dello Scorpione non sarà solo questione di gloria e denaro, ma di amore e destino.


In questo periodo dell'anno, vivo e respiro la spiaggia. Ho le guance ruvide a causa della sabbia sollevata dal vento e le cosce irritate dall'abituale attrito con la sella. Mi fanno male le braccia per lo sforzo di trattenere un cavallo da duemila libbre. Ho dimenticato cosa si prova a stare al calduccio, cosa significa un'intera notte di sonno e come suona il mio nome pronunciato con un tono normale invece di essere gridato a distanza. 
Mi sento così vivo.


Thisby. Un'isola, un sogno.
Chilometri di costa, scogliere di gesso, la sabbia bagnata, l'oceano burrascoso e scuro. Il sole, il vento impetuoso, la pioggia assordante, le tempeste impietose. I tramonti colorati di rosa e arancio. Le stradine strette e lastricate, le piccole botteghe sul ciglio della strada, i negozietti pieni di cianfrusaglie, la condensa creata dai respiri che si mescolano. La gente che si riunisce in gruppetti, parla, spettegola, ride. Tutti che si conoscono da una vita. Familiari, amici, facce conosciute. I colori, gli odori, i sapori. E i cavalli. Per lavoro o per passione. O per entrambe le cose.
Questa è Thisby. Un'isola creata dalla fantasia dell'autrice, che però vorresti tanto che esistesse davvero. Io voglio visitarla Thisby. E va bene, non esiste. Però esiste. Esiste in queste quattrocentocinquanta pagine, che leggi in due giorni, ma continui a sognare per mesi. Esiste nei cuori di Sean e Puck, due protagonisti, due ragazzi, due anime solitarie, che sull'isola sono nati e dalla quale non vogliono andare via.
Loro restano, anche se tutti gli altri vanno via.

«Tuo fratello andrà sul continente» dice Sean.
Trattengo il fiato per un lungo istante, poi dico: «Subito dopo la gara.» Non servirebbe fare la misteriosa, tanto lo sanno già tutti. Sean ha sentito che ne parlavo con Gratton sul furgone.
«Ma tu non andrai con lui.»
Sto per rispondere Non me l'ha chiesto, ma prima di aprire bocca mi rendo conto che non ce ne sarebbe alcun motivo in ogni caso. Non lo seguirò perché questa è casa mia, e il resto del mondo non lo è. «No.»
«Perché no?»
La domanda mi infastidisce. «Perché mai» ribatto piccata, «dovrebbe essere normale andarsene? Nessuno ti chiede mai perché tu resti, Sean Kendrick?»
«Me lo chiedono eccome.»
«E quindi perché?»
«Per il cielo e la sabbia e il mare e Corr.»

Tutti prima o poi lasciano Thisby. È piccola e fredda, arida, aspra con le sue rocce e le sue scogliere e l'oceano mai in pace. C'è poco lavoro, nessuno guadagna davvero molto. Si sopravvive, ma anche questo è difficile. È difficile, perché a Thisby succede qualcosa che non succede in nessun altro luogo: ogni autunno, dalle acque minacciose dell'oceano emergono delle creature. Cavalli. Li chiamano Capaill Uisce, perché non sono cavalli qualsiasi. Sono cavalli d'acqua. L'oceano li alleva, dall'oceano arrivano, e all'oceano ritornano. Nessuno sa davvero come o perché, ma i cavalli d'acqua sono attratti dall'oceano, che su di loro esercita una magia, una malia speciale. Quando l'oceano chiama, i Capaill Uisce rispondono. E attaccano. Mordono. Dilaniano. Uccidono.
Sono splendidi, possenti, fieri, letali. Splendono dei colori più svariati, dal rosso fuoco al nero pece, dal bianco latte all'oro del sole. Ma possono strapparti la gola a morsi nel giro di pochi secondi.
Questo è quello che è successo ai genitori di Kate Connolly, detta Puck. Lei e i suoi due fratelli sono rimasti soli, e ora Gabe, il fratello maggiore, vuole andare via, sulla terraferma.
Perché, si sa, tutti prima o poi lasciano Thisby.
Kate non vuole, non può permetterlo: i debiti aumentano, loro stanno per essere sfrattati di casa, come farebbe lei da sola? Così dice la prima cosa che le viene in mente per trattenerlo: annuncia che parteciperà alla Corsa dello Scorpione, la competizione che tradizionalmente ogni anno si tiene a Thisby il primo giorno di novembre. Gareggiano gli uomini, sui cavalli d'acqua che hanno catturato, e che da anni cercano di addestrare. Solo uno vince: a lui toccano gloria e denaro, mentre agli altri, se sono fortunati, resta la vita. Ma questa fortuna non è mai di tutti. I Capaill Uisce sono imprevedibili, impetuosi, spiriti liberi e ribelli. Ascoltano l'oceano, non gli uomini. Perciò, durante la Corsa qualcuno muore, sempre. È inevitabile.

È il primo giorno di novembre e quindi, oggi, qualcuno morirà.
Anche se il sole splende radioso, il gelido mare d'autunno ha i colori della notte: blu scuro, marrone e nero. Osservo le tracce mutevoli nella sabbia calpestata da innumerevoli zoccoli.
Fanno correre i cavalli sulla spiaggia, una pallida striscia fra l'acqua scura e le bianche scogliere di gesso. Non è mai un posto sicuro, ma non è mai tanto pericoloso quanto oggi, il giorno della corsa.


Puck non ha possibilità. Non ha esperienza, non è allenata, e non ha un Capall Uisce. Gareggerà su Dove, la sua piccola cavalla che è quasi un pony. Una cavalla di terra, una qualsiasi, ma non per Puck. Puck ama Dove, è la sua migliore amica. E durante la Corsa, potrebbero perdere entrambe, perché non sono solo gli uomini a rischiare la vita contro i cavalli d'acqua.

E poi la Corsa ce l'ha già un vincitore. Tutti scommettono su di lui, che non può fallire, che non fallirà. Sean Kendrick, diciannove anni, una vita dedicata ai cavalli. Ad addestrarli, a capirli, ad amarli. Lui ha già vinto per quattro volte consecutive, in sella allo stallone rosso più veloce che la Corsa abbia mai conosciuto: Corr. Veloce e micidiale come pochi, ma fedele come nessuno. 
 
«Te l'ho già detto, posso venderti uno qualsiasi dei purosangue.»
«Non li ho cresciuti io. Non li ho resi quello che sono.»
Malvern ribatte: «Tu li hai resi tutti quello che sono.»
Non lo guardo negli occhi. «Ma nessuno di loro ha reso me quello che sono.»
Suona come una confessione incredibile. Ho aperto il mio cuore a Malvern. Sono cresciuto insieme a Corr. Mio padre lo ha cavalcato e mio padre l'ha perduto, e io l'ho ritrovato. È l'unica famiglia che ho.

Entrambi partecipanti alla Corsa, lei sulla sua cavalla di terra, lui sul suo stallone d'acqua, devono vincere per motivi diversi, ma nessuno dei due può perdere.
Sono avversari, l'uno il favorito, l'altra la sfavorita già data per spacciata.
Ma poi... il destino mette Sean e Puck l'uno sulla strada dell'altra.

Questa è la storia di due ragazzi giovani, che si apprestano a varcare la soglia dell'età adulta. Sono cresciuti in fretta perché la vita con loro non è stata sempre clemente, ma sono ancora un po' bambini. Innocenti, inesperti dei sentimenti, quasi ingenui, nel modo più dolce e genuino in cui si può intendere l'ingenuità.
È la storia di un'amicizia che nasce dapprima con occhiate diffidenti, poi per una strana e potente curiosità che spinge a cercarsi, avvicinarsi, parlarsi. Un'amicizia che si alimenta di una grandissima passione comune: quella per i cavalli.
Sean e Puck si trovano e si legano in quello che sembra il momento più sbagliato, ma forse per la ragione più giusta.
Questa è la storia di un'intesa particolare, di un'amicizia intensa, di un amore giovane, ma così completo. È la storia di un'intimità che nasce poco a poco, si accende e poi divampa. Un'intimità che si avverte vibrante solo con uno sfiorarsi di dita, solo con uno sguardo più intenso degli altri. Un'intimità da pelle d'oca sulle braccia e battito accelerato nel petto. Un sentimento che nasce in silenzio, non nel rumore, che cresce con naturalezza, spontaneità, genuinità. 
Se Rainbow Rowell ci aveva incantato quando Park stringeva la mano di Eleanor e gli sembrava di tenere una farfalla, Maggie Stiefvater ci ipnotizza quando Sean e Puck cavalcano Corr abbracciati, sulla cima della scogliera, al chiaro di luna.
  

Stiamo volando.
La pelle di Corr è bollente sotto le mie gambe, e in qualche modo appiccicosa, come quando la corrente ti risucchia le dita dei piedi nella sabbia. Sento le sue pulsazioni nelle mie, la sua energia che scorre dentro di me, e capisco che è questo il misterioso, terrificante potere dei capaill uisce. Noi tutti lo conosciamo, sappiamo come ti cattura e ti confonde e ti trascina in acqua prima ancora di rendertene conto. Ma Sean si protende in avanti per raggiungere la criniera di Corr e comincia a fargli dei nodi. Tre. Poi sette. Poi altri tre. Mi sforzo di concentrarmi su quello che sta facendo invece che sulla pressione del suo corpo contro il mio, sulla sua guancia che mi sfiora i capelli.
Allento le redini sul collo di Corr e lui galoppa a sinistra, allontanandosi dal ciglio della scogliera. Sean è sempre stretto a me, le dita di una mano premute su una vena di Corr e l'altra che stringe la criniera. La magia diventa un vago ronzio dentro di me. Il mio corpo mi avverte del pericolo di questo capall uisce, ma al tempo stesso grida che è vivo, vivo, vivo.

Lealtà, coraggio, speranza. Amicizia. Amore.
La Corsa delle Onde è tutto questo e molto di più.
È un romanzo intriso di una magia rara, la magia dell'oceano, la magia dei Capaill Uisce, la magia della dedizione di due anime giovani e ferite per delle creature che potrebbero ucciderle, ma non lo fanno.
Fedeltà.
 
La storia è narrata in prima persona, alternativamente dal punto di vista di Sean e Puck. La scrittura è poesia. Ogni parola, ogni sensazione provata dai due protagonisti la senti sulla pelle e ti resta impressa come un marchio a fuoco.
La Corsa è adrenalina pura. Pericolo, eccitazione, vitalità.
L'amore tra Sean e Puck è salvezza, forza, sacrificio. Altruismo, totale abnegazione.


Apro gli occhi, il sole non c'è più. E sembra di avere l'oceano dentro di me, selvaggio e inafferrabile. «È quello che ho detto. E io cosa ho bisogno di sentire?»
Puck sussurra: «Che domani domineremo la Corsa dello Scorpione come il re e la regina di Skarmouth, e che io salverò la casa e tu avrai il tuo stallone. Dove mangerà avena dorata per il resto dei suoi giorni e tu seminerai il terrore nelle corse ogni anno, e la gente verrà da ogni isola del mondo per scoprire com'è che riesci a farti ascoltare dai cavalli. La giumenta pezzata trascinerà Mutt Malvern in mare e Gabriel deciderà di restare sull'isola. Io avrò una fattoria tutta mia e tu mi porterai una pagnotta per cena.»
«Ecco cosa avevo bisogno di sentire» dico.
«Adesso sai quale desiderio esprimere?»
Deglutisco. Non ho una conchiglia dei desideri da lanciare in mare quando lo dico, ma so che l'oceano mi ascolterà in ogni caso. «Di ottenere ciò di cui ho bisogno.»

Non so davvero cos'altro dire per spiegare che questo romanzo mi ha letteralmente rubato il cuore. Avrei voluto citare ogni frase del libro, avrei voluto parlarvi del finale, ma non posso perché farei degli spoiler. Mi dispiace per la lunghezza della recensione, che a ben vedere non è nemmeno tanto una recensione, perché non vi ho parlato di tutti gli altri personaggi stupendi, né di alcune altre dinamiche attorno alle quali la storia si sviluppa.
Spero di avervi invogliato a leggere questo romanzo, qualora non l'aveste ancora fatto.
Quando arriverete alla fine, e vi troverete sulla battigia con l'acqua che vi accarezza i piedi, nella notte dell'isola, allora lo saprete, lo capirete.
Thisby avrà incantato anche voi. 


Il Mio Voto: 5 stelline! 
 
Una delle storie più magiche, coinvolgenti e assolutamente meravigliose che io abbia mai letto. Una favola di coraggio, amicizia, amore e lealtà. Uno stile poetico che cattura, un'ambientazione quasi onirica che incanta, un pizzico di magia che ipnotizza. Unico e perfetto.
Lo potrete solo amare.

Anche voi avete amato questo meraviglioso unico romanzo come me?

21 commenti:

  1. Ciao Giada!
    Prima di tutto complimenti per la recensione! Mi hai saputo far immergere nella storie raccontata dalle pagine di questo romanzo *-* La corsa delle onde era già nella mia wish list, ma sinceramente mi hai fatto venire voglia di andarmelo a leggere immediatamente :3 Brava!

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    1. Grazie Rosa per essere arrivata in fondo alla lettura di questa luuunghissima recensione! E mi fa piacere che ti sia piaciuta :D
      Onestamente io ho amato tantissimo questo libro e lo consiglierei a chiunque, perciò spero proprio che lo leggerai! :))

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  2. Mi ispira! Di quest'autrice ho letto la serie Shiver (carina, ma niente di che) e il primo della serie Ravn Boys (super delusione), ma questo mi piacerebbe proprio leggerlo :)

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    1. Io invece non avevo mai letto nulla di suo! Non sapevo proprio cosa aspettarmi, perciò è stata una meravigliosa sorpresa! Io te lo consiglio tantissimo, è stata una lettura come poche. :))

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  3. Bella recensione, Giada *-*
    Questo libro mi incuriosisce un sacco v.v

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    1. Grazie Sara! ^-^
      È meraviglioso, uno dei miei libri preferiti! *-*

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  4. Mi incuriosisce parecchio, sarà una delle mie prossime letture :)

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  5. Ciao Giada, questo libro è nella mia wishlist da parecchio tempo e spero di leggerlo presto!.. Adoro la Steifvater, di suo ho letto la trilogia dei lupi di Mercy Falls, l'hai già letta? Se no, te la consiglio ^^
    Concordo, la sua scrittura è pura poesia :)

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    1. In realtà questo è il primo libro che leggo della Stiefvater, ma l'ho apprezzata tantissimo, al punto da sperare che ne scrivesse un seguito, anche se so che il libro è autoconclusivo. Però ho Shiver già da un po' sulla libreria, e lo leggerò presto! :))

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  6. La Stiefvater è una delle mie autrici preferite, ma questo libro devo ancora leggerlo. Non vedo l'ora di leggerlo!

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    1. Sto sentendo un sacco di persone che adorano questa autrice, io ho letto solo questo libro dei suoi, ma presto leggerò anche Shiver!
      Leggi La Corsa delle Onde, è meraviglioso! *-*

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    2. Lo farò sicuramente, mi ispira troppissimo :) Shiver è davvero bello, anche se ho preferito Raven Boys

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    3. Io proverò a leggerli entrambi quest'estate :))

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  7. ciao!!!!... oddio basta vedo questo libro ovunque è deciso lo devo leggere e se poi dai anche 5 stelline sono spacciata..... la Stiefvater ha una scrittura quasi perfetta io di lei ho letto soltanto The Raven Boys e mi ha fatto completamente cambiare idea su cartomanti e paranormale..... quindi è un genio ti faro sapre cosa ne penso ma gia so che mi farà impazzire.... hahahah

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    1. Ahahah Raven Boys non l'ho letto, ma è assolutamente nella wishlist! Sì, leggi questo libro perché è davvero unico e magico, poi mi dirai cosa ne pensi! :))

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  8. Ciao Giada nuova follower. Bel Post e libro che sembra moolto interessante. Io adoro gli animali e tra loro in particolare i felini ed i gatti ma molto anche i cavalli. In particolare del Cavalli mi affascina oltre alla bellezza il carattere e quello che rappresentano :-)
    Bellissime le fotografie dei cavalli
    Buon Fine Settimana

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    1. Ciao, grazie per essere diventata follower del blog e per i complimenti! :)
      Anche a me piacciono molto i gatti; i cavalli sono stupendi, ma ammetto di non essere una grande esperta. Eppure questo libro è riuscito a trasmettermi tutta la passione, la potenza e la bellezza (non solo esteriore, ma anche e soprattutto interiore e di carattere) di questi meravigliosi animali.
      Le fotografie le ho trovate per caso in rete, ma mi sembravano assolutamente adatte. ^-^
      Buon fine settimana anche a te :)

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  9. Ciao Giada!
    Caspita! 5 stelle? Ho letto molte recensioni positive. Maggie Stiefvater effettivamente è una bravissima scrittrice, a me aveva già conquistato il suo libro Shiver!
    Un abbraccio.

    Roberta del blog Dolci&Parole
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    (Ps: ti ho mandato una mail per una cosa^^)

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    1. Shiver mi è piaciuto così e così.. ma questo libro l'ho amato dall'inizio alla fine. Ti consiglio assolutamente di leggerlo!! :)
      Ho visto la mail, perdonami se non ti ho ancora risposto, ho avuto un milione di cose da fare. Lo faccio subito ^__^
      Un abbraccio a te!

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  10. Io ho amato questo romanzo. Amato. (Se ti interessa trovi qui la mia Inter(re)view)
    Ho trovato quest’isola così piena di misteri, con un’atmosfera cupa, magica e ammaliante che mi ha subito affascinato. E questa Corsa dello Scoprione, pregna di crudeltà, speranze e sogni infranti mi è sembrata così affascinante che non ho potuto evitare di divorare questo libro.
    Non parliamo poi di Puck e del mio amore Sean, tormentato dal suo amore per Corr, che però è anche la sua maledizione.
    Tanto di cappello - ancora una volta - alla Stiefvater.
    Rainy

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