venerdì 1 agosto 2014

Recensione "Splintered", di A. G. Howard

Buon primo agosto a tutti, dear readers!!! Giustamente, come ogni primo agosto che si rispetti, oggi.. piove!
Finalmente sono riuscita ad ultimare la recensione di questo libro letto il mese scorso (primo di una trilogia), e quindi eccola qui. Però è lunga.. mi spiace, ma quando parlo di romanzi su cui ho molto da dire, non riesco proprio a scrivere poco. Proprio non ce l'ho il dono della sintesi...

Titolo: Splintered (Splintered #1) [ENG]
Autore: A. G. Howard
Data di uscita: 1 gennaio 2013
Editore: Amulet Books
Prezzo: € 12,08 (copertina rigida); € 6,85 (copertina flessibile)
Pagine: 372
Trama tradotta da me: Alyssa Gardner sente i pensieri delle piante e degli insetti. Per ora nasconde le sue allucinazioni, ma conosce il proprio destino: finirà come sua madre, in un istituto psichiatrico. La pazzia è stata parte della sua famiglia fin da quando la sua bis-bis-bisnonna, Alice Liddell, raccontò a Lewis Carroll i suoi strani sogni, ispirandogli il classico Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma forse lei non è pazza. E forse le storie di Carroll non sono così fantasiose come sembrano... 


 
 
«Tu comprendi la logica dietro l'illogico, Alyssa. È nella tua natura trovare la tranquillità in mezzo alla follia.»

Premetto: non ho mai letto Alice nel Paese delle Meraviglie.
Shame on me.
Ora voglio leggerlo.
Splintered è un retelling della famosissima opera di Carroll, e forse avrei potuto apprezzarlo maggiormente se avessi conosciuto la storia di Alice nei dettagli.


Alyssa, sedici anni, ha l'incredibile capacità di sentire le voci e i pensieri delle piante e degli insetti. Sua madre, Alison, per questa stessa abilità, è stata rinchiusa in una clinica psichiatrica anni addietro.
Alyssa vuole liberarsi delle voci che da anni riempiono la sua testa, e far uscire sua madre dalla clinica in cui è rinchiusa da anni, provando che non è pazza.
Ma non è così semplice.
Infatti la linea di discendenza femminile della famiglia di Alyssa è maledetta. La sua antenata, Alice Liddell, colei che ispirò il romanzo di Carroll, da bambina si era avventurata nel misterioso Paese delle Meraviglie, ma durante la sua avventura qualcosa era andato storto e la punizione che ne era derivata era stata la maledizione di tutta la sua stirpe.
Alyssa scopre che l'unico modo per spezzare la maledizione è entrare nella tana del coniglio, unico punto di accesso per il Paese delle Meraviglie...
La parola d'ordine per questo romanzo è IMMAGINAZIONE. L'autrice deve averne avuta davvero davvero molta. Splintered vince il premio come romanzo più fantasioso che io abbia mai letto.
La quantità di scenari, creature, paesaggi e passaggi, magia e congegni vari che riempiono le pagine di questo libro è impressionante per la sua vastità e per la sua originalità. La creazione del Paese delle Meraviglie da parte dell'autrice è stata rigorosa e dettagliatissima. Se da un lato, di certo, la Howard si rifà molto al mondo fantastico inventato da Carroll (com'è anche giusto che sia, trattandosi di un retelling), dall'altro inserisce innumerevoli particolari nuovi e inediti, aggiungendo alla storia una particolare sfumatura horror, che rende intensa e raccapricciante più di una scena.
Dimenticatevi del coniglio bianco paffuto e frettoloso, che non si separa mai dal suo orologio da taschino: qui è sostituito da un'orrenda creatura per metà umana e per metà animale, con le corna al posto delle orecchie, che spuntano direttamente dallo scheletro scoperto del capo.
E questo è solo un esempio.

Sto iniziando ad apprezzare la follia. Non è una cosa buona. Non del tutto.

Dal momento in cui Alyssa mette piede nel Paese delle Meraviglie, ogni capitolo è una nuova avventura, un nuovo luogo da esplorare, nuovi strani personaggi da incontrare, nuovi pericoli da cui difendersi.
Immergendovi con lei nelle profondità selvagge del Paese delle Meraviglie ammirerete la notte stellata a bordo di una barchetta, nell'oceano creato dalle lacrime di Alice, assisterete alla rivisitazione teatrale di un processo, messa in scena da piccole statuette di giada, passeggerete nel cimitero degli spiriti magici, attraverso un tunnel fatto di tela di ragno, abbellito da rose bianche e luminose appese in ogni foro.
Incontrerete una foresta di fiori-zombie, un gigantesco polpo mutante famelico, un migliaio di vongole collaborative, due sorelle con il torso e il viso di donna, e la parte inferiore del corpo di una vedova nera, un esercito di carte, cavalieri elfi, folletti volanti, tre regine in guerra e un re traditore. E poi i soliti sospetti, il Cappellaio, la Lepre, il Topo, il Gatto, ed altri, tutti in qualche modo diversi, più inquietanti rispetto a quelli descritti da Carroll.

«Ora smettila di pensare come un'umana. La logica dei Netherling risiede nel confine sfocato tra il sensato e l'insensato.»

Tutto questo mi è piaciuto. Insomma, leggo i romanzi fantasy proprio perché mi piace viaggiare con l'immaginazione. Leggendo questo romanzo mi piaceva girare le pagine e non sapere mai cosa avrei trovato dopo, non sapere dove Alyssa sarebbe finita e quale nuova strana e assurda sequenza di eventi avrebbe dovuto affrontare.
MA.
L'autrice, secondo me, mette “troppa carne al fuoco”. Passatemi l'espressione.
La trama è complessa, arzigogolata, intricata, piena di “twists and turns” (svolte e colpi di scena).
Troppo, forse. Con tutto quello che succede (e succede davvero di tutto), la Howard si perde nella sua stessa narrazione. E, secondo me, non riesce a tenere bene insieme i fili di tutti gli spunti che lancia e di tutti gli indizi che lascia. Per quanto scriva bene, la narrazione procede a singhiozzo. Non lenta, solo a fatica. Mi è capitato in continuazione di leggere un capitolo e non ricordarmi bene quello che era successo in quello precedente. Di fare fatica per radunare tutti i dettagli sparsi tra le pagine e riuscire finalmente a capire qualcosa della linea orizzontale della trama. Per oltre la metà del romanzo il quadro completo della situazione non risulta chiaro. Vengono posti molti interrogativi, svelati vari segreti, ma spesso mi sono ritrovata confusa, e alcuni snodi della trama mi sono sembrati un po' forzati
Per fare un esempio: la protagonista è ferita? Viene in soccorso una voglia magica sulla caviglia che guarisce ogni male. Un mostro gigante sta per inghiottirla? Le basta suonare un violoncello e lui si addormenta beato. Sta cadendo in un baratro dal fondale accidentato e mortale? Ecco che le spuntano le ali!
In un modo o nell'altro, Alyssa riesce sempre a salvarsi, senza quasi farsi un graffio, e tutto grazie a questi suoi famigerati poteri magici, che però non si capisce bene in cosa consistano. In maniera molto vaga ci viene detto che lei è in grado di far muovere gli oggetti con la mente, ma niente di più. Mi sarebbe piaciuto un approfondimento di questa parte.

«Tu brami il caos. Sei al massimo della felicità quando il mondo è in tumulto. Prosperi nella follia.»

L'altra cosa che proprio non ho apprezzato è stata l'eccessiva presenza e minuziosità delle descrizioni. Mi rendo conto che a volte sia necessario renderle molto dettagliate, soprattutto in un romanzo colmo di luoghi e personaggi strambi e fantasiosi. E mi va bene. Il punto è che in Splintered ci sono più descrizioni che dialoghi. Qualche descrizione dettagliata è utile per capire in che posto ci troviamo, ma troppe rallentano lo sviluppo narrativo e, come dicevo prima, fanno perdere il filo della trama principale.
E per questo motivo, anche il livello di inglese usato appare sicuramente più complesso, non perché la terminologia sia particolarmente difficile o le frasi troppo articolate, ma perché trovarsi continuamente davanti descrizioni di ogni dettaglio rende la lettura in lingua inevitabilmente più pesante.
Ultima cosa: questo romanzo è un Fantasy Young Adult. E come tale, presenta ogni singola abusata caratteristica del genere: il classico triangolo amoroso (che io odio), dove la protagonista si trova contesa tra due ragazzi bellissimi, meravigliosissimi, forti e possenti cavalieri senza macchia e senza paura, che per lei darebbero la vita. E lei ovviamente non sa chi scegliere. Ovviamente uno dei due le piace di più, ma per l'altro sente un'attrazione irresistibile. Quindi giustamente li bacia entrambi per decidersi e poi è più confusa di prima. E allora via a tutte le solite paturnie mentali, che sicuramente avrete presente. Poi c'è la solita antipatia a pelle tra i due ragazzi che lottano per il cuore di lei, e quindi siparietti di gelosia e rabbia e frustrazione, tipici delle commedie rosa.
I due “machi” di turno qui sono Jeb, umano, amore segreto di Alyssa da anni, e Morpheus, abitante del Paese delle Meraviglie e quindi dotato di poteri magici, misterioso, ribelle e tormentato, come lui stesso si definisce.

«Hai pianto per lui, ma hai sanguinato per me. Viene da chiedersi quale gesto sia più potente. Più vincolante. Immagino che un giorno lo sapremo.»

Nonostante tutto, mi sento di consigliare questo romanzo. Soprattutto a chi ha letto e amato Alice nel Paese delle Meraviglie, e anche a chi ha apprezzato la versione cinematografica di Tim Burton, Alice in Wonderland, perché mi è sembrato che ci fossero molte sfumature in comune con questo libro. 
E naturalmente se cercate una storia dove la fantasia, l'immaginazione e l'assenza di regole e convenzioni “umane” siano le basi fondanti, Splintered è il romanzo che fa per voi!

Il Mio Voto: 3 stelline 
 
Un retelling fantasioso e ipnotico, ben scritto e molto descrittivo. Forse troppo. Trama complessa e sviluppo un po' confusionario, ma a parte qualche pecca, un romanzo piacevole.


Avete letto Splintered? Avete percepito le mie stesse perplessità?

16 commenti:

  1. Questa serie mi incuriosisce ma penso che non la leggerò mai perché, nonostante io conosca abbastanza bene l'inglese, ho constatato che non riesco a leggere in lingua T_T

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    1. Leggere in lingua non è difficilissimo in realtà, però dipende dai libri.. Questo qui secondo me è un tantinello più difficile della norma.. Però potresti provare con qualcosa di semplice per iniziare :))

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  2. Prima di tutto, bella recensione! ^^
    Poi io sicuramente in autunno mi butto sul romanzo di Carroll, perchè non l'ho ancora letto (non sei l'unica), e dopo aver letto la "recensione" di Piero Dorfles mi sento ispirata ancora di più. La storia di Splintered mi stava convincendo, davvero un bel retelling, ma poi ho letto le parole Triangolo Amoroso, e no, non credo di potercela fare U.U purtroppo è una delle poche cose che non sopporto nei romanzi...

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    1. Grazie Rosa!! ^_^
      Guarda, il triangolo amoroso è proprio una cosa che io non sopporto. Lo trovo un espediente stra-abusato e anche un po' irrealistico sinceramente.. Poi quello di Splintered è davvero noioso. Comunque come retelling non è male nel complesso, l'idea è piuttosto originale. Mi sarebbe piaciuto di più se non fosse stato per i difettucci di cui ho parlato.. (:

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  3. Il triangolo amoroso purtroppo è diventato veramente fastidioso.. è ovunque -.-"
    Peccato anche per le descrizioni così lunghe, non le tollero tanto.. però la storia mi ispira molto, quindi sicuramente lo leggerò, spero lo traducano prima o poi :)

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    1. Sì, spero anche io che lo traducano, chissà magari letto in italiano tutta la parte descrittiva risulterebbe meno pesante. Le descrizioni più che troppo lunghe sono troppo numerose, al punto da essere più presenti rispetto ai dialoghi. E la cosa risulta abbastanza noiosa nel complesso... Comunque in generale la storia e l'idea di base sono molto originali. Io consiglio la lettura soprattutto a chi ha letto già Alice nel Paese delle Meraviglie :))

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  4. Avevo adocchiato questa serie qualche tempo fa grazie ad una blogger americana che seguo e mi aveva incuriosita molto, ma poi leggendo alcune recensioni e soprattutto dato il tema - che ormai sembra onnipresente- del triangolo amoroso, non so davvero se sia un libro che possa fare per me.
    Amo molto i retelling, ma quando ci sono di mezzo dei cliché per me perdono proprio il loro fascino ^^

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    1. Qui ci sono dei cliché, è vero, ma ci sono anche molti elementi innovativi e originali. Il triangolo amoroso non lo sopporto, però le cose che proprio mi hanno reso la lettura pesante sono state l'eccessiva presenza di descrizioni e la confusione generale di alcuni punti, come ho detto. Non sconsiglio la lettura a priori, ma penso che andrebbe letto prima Alice nel Paese delle Meraviglie. A chi è piaciuto, penso che potrebbe piacere molto anche questo retelling, nonostante la presenza di cliché. :))

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  5. Ciao!!!!
    noo a me non piace tantissimo alice in generale, e anche se questo libro ha delle cover fantastiche a me non ispira proprio, e il film mi è piaciuto ancora meno XD
    per una cosa che mi piace nei libri è come dici tu " l'eccessiva presenza e minuziosità delle descrizioni" però non esagerata ... quindi mi dispiace ma non leggero questo libro ... XD

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    1. Non ti perdi chissà quale capolavoro, tranquilla!! ;) Se non ti piace Alice nel Paese delle Meraviglie, o tutto l'universo attorno al quale ruota la sua storia, e non ti è nemmeno piaciuto il film di Burton, allora sì, forse è meglio se stai lontana da questo romanzo ahaha. :))

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  6. AAAH io amo alice nel paese delle meraviglie, quindi questo libro devo prenderlo assolutamente!!

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    1. Sì, direi che se ami Alice, questo libro dovresti leggerlo. Penso che anche io lo avrei apprezzato molto di più se avessi letto prima il romanzo di Carroll.. Il film di Burton mi era abbastanza piaciuto, ma con la storia vera e propria non aveva molto a che fare.
      Comunque, te lo consiglio! :))

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  7. la copertina è molto bella le immagini che hai allegato invece mi mettono abbastanza inquietudine...forse questa lettura non fa per me XD

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    1. Ahahah però sono davvero rispondenti alla storia, che già di suo mette inquietudine! (:

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  8. Okay, mi hai proprio messo curiosità su questo libro! Lo leggerò. **

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    1. Ottimo! Sono curiosa di sapere cosa ne penserai tu! ^_^

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